Si dovranno attendere altri dodici anni prima di rivedere il calcio professionistico. Il primo tesserato fu Enzo Sibilla, a cui seguì il primo acquisto: Lino Brunetti, ex giocatore di Serie A, diverrà poi presidente negli anni in cui il Monopoli, sotto la denominazione di Atletico Monopoli, gareggerà nei campionati regionali di Promozione e Prima Categoria. Il Monopoli partecipò a otto campionati di Serie C1 consecutivi, con piazzamenti che permisero la qualificazione alla Coppa Italia di Serie A e B, con i tecnici: Mario Russo, Gianni Balugani e Franco Vannini e sempre il direttore sportivo Giovanni Manzari. L’S.S. Monopoli sta vivendo il suo periodo sportivo migliore in questi ultimi anni con ben 10 partecipazioni di fila nei campionati di terza serie come non gli era mai capitato prima, come il raggiungimento nella stagione 2019-20 del terzo posto in classifica nel girone C (campionato sospeso a causa della pandemia di COVID-19) e del primo turno dei play-off nazionali e con il raggiungimento nella stagione 2021-22 del quinto posto in classifica nel girone C e del secondo turno dei play-off nazionali. Il Monopoli ottenne il terzo posto e l’accesso alla disputa della successiva Coppa Italia. Nel 1983, il presidente divenne a tutti gli effetti Laruccia che portò il Monopoli in C1 grazie alla storica promozione, che però dovette lasciare la guida della società per problemi famigliari.
Il tiki-taka è stato la base per i successi della Spagna campione del mondo nel 2010 e due volte campione d’Europa (2008 e 2012), sotto la guida degli allenatori Luis Aragonés e Vicente del Bosque. Samp li vinse, conquistando così la risalita in Serie A dopo un solo anno di cadetteria per l’annata 2012-2013. Durante la stagione 2012-13 muore il presidente Riccardo Garrone; al vertice del club gli succede il figlio Edoardo, che rimane in carica fino al termine della stagione 2013-14, quando la famiglia Garrone lascia la guida della Sampdoria dopo dodici anni di gestione, cedendo la proprietà del club all’imprenditore romano Massimo Ferrero. Il campionato si concluse al quarto posto e la Serie C1 mancata d’un soffio; la promozione nella «Terza serie» fu rimandata al successivo campionato (1983/84), con l’arrivo di Mario Russo alla guida della squadra. Alla fine degli anni ’70 diverse vicissitudini societarie si risolvono nel 1977 con l’arrivo alla presidenza di Franco Legrottaglie il quale, per la Serie D 1977-78 allestisce una squadra per ambire alla promozione. Si tratta di un aperto riferimento al calcio rinascimentale, che in Italia, già negli anni 1870 e 1880, con una forzatura, si volle vedere come il progenitore del calcio moderno.
In una finale segnata dal maltempo e da una prestazione opaca dei campioni uscenti, perdono contro Dublino per la seconda volta in cinque anni. Molto fitto il calcio-mercato del campionato 1978-79, ma il campionato successivo non fu dei migliori anche per via delle dimissioni dell’allenatore Giliberti, del suo successivo reintegro, e del ritorno in rosa di Pica. Nel 1966 il club viene rifondato come Associazione Calcio Monopoli, dove trovano posto Giovanni Vacca e Alfredo Palmieri, i fratelli Giliberti, Giovanni Schena, Giacomo e Giovanni Barnaba, Mundo La Penna, Franco Alba, Gino Biasi, Paolo Mitrotti e Giancarlo Vacca. Nel corso dell’estate 2010 alcuni imprenditori locali rilevano il titolo sportivo del Liberty Molfetta, con diritto di partecipazione al campionato di Eccellenza Puglia, costituendo l’A.S.D. Per allestire la squadra si chiese aiuto a Michele Sinesi, allora allenatore dalla Liberty di Bari. Liberty Monopoli e facendole disputare le gare con le classiche divise biancoverdi. Nel frattempo, per l’aggressione ad un arbitro, l’Andria venne radiata dal campionato, permettendo al Monopoli di poter agganciare uno dei 4 posti disponibili per la Serie C2.
Il club si affiliò alla FIGC il 31 maggio del 1922, e per le prime amichevoli la maglia è rossonera a cinque strisce con un laccetto intrecciato ed un pantaloncino bianco, ed i giocatori del Foggia indossano tutti un cappello. Pistoiese nel 1945, denominazione tenuta fino al fallimento del 1988 e susseguente rifondazione come Associazione Calcio Pistoiese 1988 e nel 2009 ridenominata Unione Sportiva Pistoiese 1921. Dopo la radiazione nel 2024, la neocostituita Pistoiese Football Club è stata invece frutto di un passaggio del titolo sportivo da altro club del quale ha anche utilizzato la categoria di militanza, la serie D da cui la Us Pistoiese 1921 era retrocessa causa ritiro anticipato dal campionato. Arrivano i rinforzi Pietro Grosso e Amleto Frignani, con la squadra che è ancora guidata dall’allenatore Lajos Czeizler e dal direttore tecnico Antonio Busini. La prima iscrizione al campionato costò 90 000 lire e ne viene conservata ancora la ricevuta.
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